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Secondo lo psicologo, questo fenomeno fa parte della risposta “combatti o fuggi” che viene innescata da una minaccia mortale. Se il cervello “rallenta” il tempo, è come se una persona avesse una pausa per pensare a un’ulteriore strategia comportamentale.
Il modo in cui il cervello umano elabora il tempo ha una stretta relazione con le emozioni. Ad esempio, quando le persone si sentono spaventate, euforiche, eccitate o tristi, l’elaborazione emotiva interagisce con l’elaborazione del tempo.